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(Alexandropol, gennaio 1866 – Neuilly, 29 ottobre 1949)


Georges Ivanovitch Gurdjieff nacque nel 1866 ad Alexandropol, l’odierna Gyumri, nell’allora Armenia Russa, vicino alla frontiera persiana.

Suo padre, un famoso “ashokh” o poeta-bardo, aveva ereditato un'antica cultura attraverso la tradizione orale tramandatasi per generazioni da padre a figlio. Grazie a lui l’infanzia di Gurdjieff fu accompagnata da racconti di leggende ed epopee epiche del lontano passato.  

Dopo che la famiglia si fu trasferita nella città turca di Kars, Gurdjieff ricevette un'educazione religiosa dal suo tutore, il decano Borsh, con cui studiò medicina e ingegneria, e prese in considerazione il sacerdozio nella chiesa ortodossa. Gurdjieff fu anche un talentuoso corista della Chiesa dell'Accademia militare di Kars. In quella parte meridionale del Caucaso crocevia di popoli, civiltà e costumi, numerosi eventi ed esperienze vissute fino a quel momento lo convinsero che una vera conoscenza dell'uomo e della natura erano esistite in passato e che era ancora possibile ritrovarle.


Questa convinzione guidò tutta la sua esistenza. Dopo aver formato il gruppo dei "Cercatori della verità" con specialisti in varie discipline sia umanistiche che scientifiche, Gurdjieff entrò in contatto con alcune confraternite segrete in Medio-Oriente e in Asia centrale. Questo gli permise di riscoprire le origini e le fonti di un insegnamento tradizionale molto antico. Al prezzo della più rigorosa disciplina interiore, riuscì a far vivere e a ricostituire in sé stesso l'unità di quella conoscenza che aveva cercato e ritrovato.


Così egli scomparve per una ventina d’anni.

Nel 1912, rientrò in Russia, dedicando la sua vita da allora in poi alla trasmissione di questa conoscenza. A Mosca e a San Pietroburgo dei gruppi di allievi si formarono intorno a lui. Nel 1922, si stabilì in Francia, e fondò l'Istituto per lo Sviluppo Armonico dell'Uomo presso il Château du Prieuré a Fontainebleau.


A partire dal 1924 iniziò a scrivere una serie di opere letterarie: “Lettere di Belzebù a suo nipote – una critica oggettivamente imparziale della vita dell'uomo”; “Incontri con uomini straordinari” e “La vita reale: quando Io Sono”.


Personalità dotata di grande magnetismo, nel corso della sua vita ebbe una forte influenza su numerosi artisti ed intellettuali dell’epoca, attratti dai suoi insegnamenti. Gurdjieff morì a Parigi il 29 ottobre 1949. Da allora, le sue idee si sono ampiamente diffuse e hanno trovato una forte eco nel mondo. Il crescente interesse del pubblico per le sue opere, tradotte in numerose lingue, testimoniano l’attualità delle idee di Gurdjieff in relazione ai grandi interrogativi del mondo moderno e il loro potere di risvegliare la coscienza dell’essere umano.


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